Lo sblocco dei pagamenti delle pratiche relative al primo pilastro della PAC rappresenta una boccata d’ossigeno per le aziende agricole sarde, ma le difficoltà affrontate negli ultimi mesi non possono essere dimenticate. Secondo Luigi Pisu, responsabile del settore agricolo di AGCI Sardegna, gli errori del nuovo sistema di controllo satellitare hanno avuto conseguenze disastrose: “L’errata classificazione di superfici di pascolo come bosco ha reso inammissibili numerose pratiche, lasciando migliaia di aziende senza i contributi essenziali per la loro sopravvivenza.”
L’assenza di liquidità si è aggiunta all’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di lingua blu, che solo a novembre ha portato alla morte di oltre 50.000 capi ovini e reso improduttivi altri 200.000. “Molti allevatori stanno ancora facendo i conti con le conseguenze della malattia. Anche gli animali sopravvissuti, debilitati, continuano a morire per gli strascichi della patologia, senza essere ufficialmente conteggiati tra le vittime della lingua blu. Su questo fronte, mancano risposte concrete” afferma Pisu.
Le difficoltà economiche hanno costretto molte aziende a ricorrere a soluzioni d’emergenza, utilizzando i risparmi o indebitandosi per garantire la sopravvivenza degli animali. “Il bestiame non può aspettare la burocrazia per mangiare e bere – sottolinea Pisu – e quando gli animali sono deboli, anche spostarsi per il pascolo diventa impossibile.”
L’Assessore all’Agricoltura ha garantito che i pagamenti arriveranno entro la seconda decade di febbraio e che sono in corso tre tavoli tecnici per affrontare le criticità legate alle Pratiche Locali Tradizionali (PLT), ai pascoli con tara e agli usi civici. Tra le soluzioni proposte, l’adozione del parametro di “superficie calpestabile”, l’integrazione di foto geolocalizzate per correggere gli errori del sistema satellitare e un maggiore coinvolgimento dei Comuni attraverso l’ANCI per l’adozione della carta dei suoli.
AGCI Sardegna ribadisce la necessità di un dialogo costante tra istituzioni e associazioni di categoria per evitare che simili criticità si ripetano in futuro. “Non è accettabile che le imprese e le cooperative vengano penalizzate per errori di valutazione così gravi – dichiara Pisu – è fondamentale garantire un confronto continuo per prevenire nuove crisi e tutelare le aziende che si vedono negare ingiustamente gli aiuti.”
Oltre all’urgenza dei pagamenti, resta aperta la questione della prevenzione sanitaria. Le associazioni di categoria hanno richiesto un incontro con l’Assessorato alla Sanità per garantire l’avvio immediato della campagna di vaccinazione contro il sierotipo 3 della lingua blu, ma anche contro il 4 e l’8, per i quali la Regione dispone già di numerose dosi. Tuttavia, la vaccinazione da sola non basta.
“È necessario un piano di prevenzione più ampio – afferma Pisu – che includa la profilassi e il controllo del Culicoides, il principale vettore della malattia. Questi insetti si sviluppano in ambienti umidi e ricchi di sostanza organica in decomposizione: è fondamentale sostenere economicamente le aziende per interventi di bonifica mirata.”
AGCI Sardegna sollecita quindi l’Assessorato a finanziare misure di lotta integrata, combinando l’azione preventiva della profilassi con la vaccinazione contro i sierotipi più diffusi. Solo attraverso un approccio strategico e strutturato si potrà garantire una reale protezione del comparto zootecnico e scongiurare nuove emergenze sanitarie.
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