E’ nato un nuovo progetto per la tutela delle specie marine in Sardegna, questa volta i molluschi sono polpi e seppie, diventati i protagonisti di un’azione di ripopolamento attraverso l’utilizzo di anfore per la riproduzione. Il progetto “Strategie innovative per il ripopolamento e la conservazione dell’habitat marino” è nato da un’iniziativa congiunta tra Agci, Flag Sardegna Orientale e il dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari.
Venerdì 14 ottobre è stato presentato all’Opificio Innova di Cagliari, con la presenza di pescatori e ricercatori affiliati al progetto. Giovanni Loi, responsabile della pesca e vice presidente regionale Agci afferma: “Gli interventi di sostegno sono soliti essere messi in campo nel momento in cui una risorsa si trova in difficoltà, noi abbiamo voluto promuovere un progetto per aiutare due specie fortemente commerciali e capire la reale consistenza delle specie nelle nostre acque”.
In particolare sono state selezionate quattro macro aree in cui creare delle nursery, scelte dai cefalopodi per deporre le uova e riprodursi. Danila Cuccu, biologa e docente universitaria specifica: “Verranno calate sul fondale delle anfore, utilizzate spesso anche per la pesca e dei grigliati molto simili alle nasse che verranno recuperati dai pescatori appena saranno state deposte le uova tra gennaio e febbraio, per poter avviare il progetto di tutela e ridurre in questo modo la mortalità.
Soddisfazione espressa dai pescatori Aldo Vigo e Marco Giordano che puntualizzano: “La collaborazione tra il mondo produttivo e scientifico è fondamentale per dare futuro alla specie e al lavoro artigianale della pesca in Sardegna”. Il successo dell’operazione vede i pescatori condividere e utilizzare metodi di pesca sostenibili e innovativi in risposta ai provvedimenti di tutela quali ad esempio quota gambero e pesce spada e che “dimostrano”, afferma Renato Murgia del Flag Sardegna Orientale, “solo con la ricerca si può rafforzare un concetto di pesca sostenibile e conveniente”.
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